Raggiungere la meta

La vista di un bimbo piccolo comodamente sdraiato nella sua carrozzina con mamma al seguito  suscita, di solito, un po’ di curiosità nei passanti, tanta tenerezza, e, per i più audaci (o quelli che hanno tempo da perdere), un motivo per fermarsi a fare due chiacchiere con una perfetta sconosciuta…

Con i gemelli è diverso!!!!!!!

La regola è che non devi MAI avere fretta…. Perché chiunque…(e sottolineo CHIUNQUE) ti incontrerà si sentirà quasi in dovere di fermarti e farti la domanda canonica: sono gemelli????

E da li inizieranno tutta una seria di domande da repertorio:
sono omozigoti? (che poi chissà quanti sanno effettivamente cosa vuol dire essere gemelli omozigoti)
sono due maschietti? (no, non lo vedi che una è vestita tutta di rosa???)
Non si somigliano per niente!!! (certo sono maschio e femmina)
Ma avete casi in famiglia? (che cosa te ne importa)

Ma, soprattutto, inesorabile, arriva la sentenza:” ATTENTA… POTRESTI FARNE ALTRI DUE!!!!! (non scrivo il mio pensiero perché sfocerei nella volgarità)

E tu sei li, con un sorriso ebete, sperando solo che la via che hai scelto di percorrere sia quella meno frequentata!!!
Nel frattempo i minuti passano… e tu sei  braccata da tutte le persone che ti incontrano…
ti senti  un giocatore di rugby e la tua meta è arrivare alla fine dell’isolato!!!!!!
E, mentre l’ennesima persona ti ferma,  passa di fianco a te una donna  con un carrozzino, anonima, inosservata,  nessuno la ferma, nessuno la nota, arriva in un attimo alla meta…. e tu pensi:  “UNO? CHE CE VO!”

Se avete un’esperienza simile da condividere vi rimando al link dei post.

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