Umidificare l’ambiente

Oggi vorrei affrontare un classico prodotto domestico, promosso e sponsorizzato tantissimo nell’ambito dei bambini sia per la qualità dell’aria che per le migliorie delle vie respiratorie e tutto quello che ne concerne: l’umidificatore.

Premetto che sono originario di San Benedetto del Tronto, ridente cittadina adiacente il mar Adriatico. Città di mare, spiagge, palme e…tanta umidità. Come tutte le città di mare, l’umidità è una costante, una presenza fastidiosa, logorante ma nel tempo confortante, amichevole.

Chi vive al mare si scontra nel tempo con i reumatismi e con le persiane sverniciate, con le passeggiate serali nebbiose e con la sirena del faro che ulula tutta la notte. Ma che se ne parli bene o se ne parli male, l’umidità ha anche agito silenziosa e benefica nelle nostre vie respiratorie impedendo il più delle volte l’insorgere di forme allergiche.

Ora non voglio dire che chi vive al mare non ha problemi alle vie respiratorie, ma è un dato di fatto che  in città le problematiche sono più frequenti.
I gemelli nascono tendenzialmente prematuri.
I nostri due gemelli sono nati prematuri.
Ed i prematuri hanno un maggior rischio a sintomatologie inerenti i polmoni, le vie respiratorie e quanto simile.

Tu sei genitore da qualche mese, hai mille trottole per la testa, mille palline di metallo che rimbalzano in un flipper colorato e pieno di luci che ti lasciano rintronato e disorientato ed aggiungere una trottola in più, magari dalla pediatra, che ti dice di fare attenzione ora quando accendete i termosifoni, si secca l’aria ed i bambini ne risentono, poi tossiscono, gli si secca la gola, povere creature.
Ed allora tu che fai?
Diventi subito un esperto di umidificatori d’ambiente. Qualsiasi cosa pur di far diventare la camera dei tuoi figli un bagno turco.
-Che dice dottoressa, va bene un bagno turco?- faccio io.

-Ma anche un po’ meno!- risponde lei.

E bagno turco sia.

Cosi affronto il labirinto di internet nei suoi meandri più oscuri… e questo è quello che ho trovato.

Gli umidificatori ne esistono di tutti i tipi, modelli, tecnologie e chi più ne ha più ne metta.
Quelli che vengono venduti come aiuto per l’ambiente di un bambino è solo una piccola parte.
Ci sono umidificatori per ambienti grandi, per piante, per ambienti SPA.
Ci sono quelli a caldo e quelli a freddo.

A noi serviva un semplice umidificatore, per una stanza relativamente piccola, che non “aromatizzasse” l’aria (sempre meglio scegliere prodotti il più semplice possibile per i bambini) e che avesse un buon serbatoio. Anche perché nella camera ce ne abbiamo due e non uno. D’altronde si sa, Uno? Che ce vò!
Consiglio poi di fare attenzione ai parametri di rumorosità, per non inciampare in un prodotto rumoroso. Se deve umidificare le piante per quello che ci riguarda può pure suonare, ma se pensate di usarlo prevalentemente quando dormono i bambini conviene uno silenzioso.
Un altro parametro è stato quello di scegliere un umidificatore a freddo, perché meno dispendioso di energia e perché se usato in abbinamento ad un termosifone non aumenta la temperatura della stanza (magari già calda di suo!).
Se poi quando acceso emana anche una luce tenue che sostituisca la classica luce amichevole per i bambini, meglio.

Per delle semplici caratteristiche vi rimandiamo al sito di Altroconsumo dove danno una piccola dritta sulla scelta.

Detto ciò noi abbiamo alla fine acquistato tramite Amazon un TaoTronics.

Il prodotto si presenta bene, con una linea moderna ed una luce tenue che ricorda vagamente un piccolo acquario azzurro.
L’umidificatore funziona a freddo senza riscaldare l’ambiente. Ed è talmente efficace che umidifica bene una camera di 12/15 mq in quasi 1 ora. È fornito di un filtro costituito da una ghiaia di ceramica che purifica il vapore.
Per quanto riguarda la rumorosità, il Tau Tronics è molto silenzioso. Noi abbiamo usato per questo l’acqua del rubinetto, ma vivendo a Roma e con l’acqua fortemente “dura” o calcarea, consigliamo di usare l’acqua per i ferri da stiro, la demineralizzata.

La manutenzione richiede di lavare il serbatoio una volta ogni due settimane ed il filtro semplicemente immergendolo in aceto bianco per dieci minuti.

Noi ci siamo trovati molto bene ma con il tempo abbiamo trovato una nota negativa che condividiamo con voi prima di inciampare nello stesso errore nostro.
Un forte e frequente utilizzo del prodotto, porta al deposito di una leggera e quasi impalpabile polvere bianca in tutta la stanza. Non ce ne siamo accorti subito, ma dopo qualche giorno, dentro i cassetti o in zone meno battute delle mensole, abbiamo riscontrato un velo bianco, come zucchero filato. Pulendo la stanza frequentemente, il pavimento, i mobili, etc… non ce ne siamo accorti subito, ma è bastato aprire una piccola scarpiera che le scarpe più scure avevano un velo grigio uniforme.
Inizialmente non capivamo cosa fosse, ma poi indagando un po in “mamma” internet, abbiamo trovato forum di persone che utilizzando da tempo anche umidificatori di marche diverse si erano ritrovati con lo stesso problema.
Ora non immaginate che sia un blob bianco da film dell’orrore, ma a lungo andare potrebbe essere fastidioso.

Per evitare ciò consigliamo di arieggiare molto la stanza, di pulire anche le zone meno a vista e di pulire più spesso del dovuto l’umidificatore svuotandolo dell’acqua ogni volta che si finisce l’applicazione.

Io e mia moglie dopo un po, diciamo la verità, ci siamo scocciati e siamo passati al vecchio caro metodo: la pentola di acqua calda.

Ebbene si. Come facevano i nonni.
Ancora oggi, con l’inizio dell’inverno e l’accensione dei termosifoni, l’aria della loro cameretta tende ad essere più secca del dovuto, portandoli inevitabilmente a tossire la notte con conseguente arsura.

Allora che facciamo?
Prendiamo il pentolone più grande che abbiamo, lo riempiamo con l’acqua del rubinetto e lo portiamo ad ebollizione.
Dopodiché non vi resta che portarlo nella camera dei bambini e lasciarlo li (magari sopra un tavolo lontano dalle loro manine!)
Vi assicuro che dopo neanche una 1/2 ora l’aria della camera sarà decisamente più umida e perché no, si, anche più calda che in inverno non guasta.
Noi non lo facciamo tutte le sere, ma quando sono leggermente più raffreddati, o quando hanno la tosse, non ci pensiamo due volte.
Li mettiamo a dormire e mettiamo a scaldare l’acqua. Se necessario lo facciamo anche due volte di seguito.
E ci dispiace essere franchi, ma, funziona ugualmente. Eccome! Provare per credere.
Con questo non vogliamo insinuare che gli umidificatori non funzionino. Molto probabilmente siamo stati noi a non averlo usato correttamente o a non averlo mantenuto a dovere. Ma se così non fosse stato non avremmo avuto il modo di provare il buon vecchio metodo dei nonni: borsa dell’acqua calda per il letto e pentolone per l’aria.
Quindi per tutti gli scettici, per tutti gli anacronistici, non rimane che il pentolone. Potrete sempre raccontare ai vostri figli che con quel pentolone, il Pentolone di Harry Potter, farete una magia rendendo la stanza più calda e respirabile. Ed il sonno sarà più sereno.

Con questo non posso che augurarvi una buona notte con il 70% di umidità.

 

Conoscete altri metodi? O degli umidificatori a caldo? Volete raccontarci la vostra esperienza costruttiva?
Non esitate a scriverci nella pagina post. Saremo lieti di pubblicare la vostra storia da condividere con tutti.

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